sabato 10 gennaio 2009

Auguri alternativi di Natale - Ahmadinejad su Channel4

Ahmadinejad, ospitato dall'emittente britannica, nel suo augurio di Natale dice:
"se Gesù fosse sulla terra oggi, indubbiamente starebbe a fianco delle persone che si oppongono alle potenze aggressive, violente ed espansioniste.
se gesù fosse sulla terra oggi, indubbiamente innalzerebbe la bandiera della giustizia e dell'amore per l'umanità per opporsi ai guerrafondai, ai terroristi, agli occupanti e ai prepotenti di tutto il mondo.
se cristo fosse sulla terra oggi, indubbiamente combatterebbe contro le politiche tiranniche del sistema globale, economico e politico prevalente.
Egli lo fece durante la sua vita.
Oggi la volontà delle nazioni è la richiesta di un cambiamento fondamentale. Questo cambiamento sta avvenendo ora. La responsabilità di tutti i seguaci di Cristo e delle fedi Abramite è preparare la strada per il compimento di questa promessa divina e l'arrivo di quella età di gioia splendore e meraviglia"

Stronzate!
Gesù non era un rivoluzionario, non si oppose al colonialismo dell'impero romano nalla tirannia della classe dominante. Quando i farisei chiesero a Gesù se fosse giusto pagare le tasse ai romani, Gesù non rispose che Roma era un impero "aggressivo, violento ed espansionista" che andava abbattuto affinchè la giustizia divina trionfasse nel mondo, ma disse "date a cesare quel che è di cesare"; Gesù non disse "beati i poveri perché è vicina l'ora della riscossa" ma che loro è il regno del padre suo ecc.; Gesù non prometteva il sol dell'avvenire in terra ma in cielo e tranquillizava Pilato del fatto che il suo regno non fosse di questo mondo.
Gesù era un tonico per la povertà, non uno strumento contro l'oppressione e l'ingiustizia, ma uno strumento per sopportare l'oppressione e l'ingiustizia.
Era il profeta degli schiavi, dei "chandala", di un popolo addomesticato al servaggio e all'accettazione della propria condizione, non all'emancipazione, il profeta della consolazione e della rassegnazione in vista di una giustizia divina in un altro tempo, in un altro mondo, in un'altra vita.


La rivoluzione è un'altra cosa.



Ma allora *chi è* il gesù di A.?

E' il cristo che esiste solo nella mente dei cattocomunisti, della sinistra proto-spiritualista, del cristianesimo laico-umanista, di coloro che citano con solennità le frasi di Pasolini, che si commuovono dinnanzi al cristo-uomo di de Andrè e alle letture della Divina Commedia di Benigni.
Questo Cristo rivoluzionario che si oppone alle ingiustizie, alla prepotenza dei potenti, all'impero e allo sfruttamento, questo Che Guevara dell'antica galielea è un' invenzione dell'immaginazione francescana di certa sinistra.

Appurato che se Gesù vivesse oggi non combatterebbe nè contro gli Usa nè contro la nike, ma al massimo caccerebbe i venditori di miglio per i piccioni a Città del Vaticano, rimangono due riflessioni.



*Perché Ahmadinejad evoca un siffatto cristo?*

Con queste affermazioni Ahmadinejad strizza palesemente l'occhio alla sinistra europea anticapitalista.
Dice quello di cui ogni cattomunista è fermamente convinto, per non parlare di tutta la "ggggente di sinistra" , non comunista, che subisce il fascino romantico di questo cristo mitologico, nemesi dei deboli e dei diseredati.
E anche io, pur non essendo cristiana neanche lontanamente, mi augurerei di sentire espresso un simile pensiero da uno dei politici che pretende di rappresentarmi, piuttosto che una citazione di Ghandi o una difesa oltranzista della "Missione" di Luxuria all'Isola.

Quindi dovremmo concludere, che alfine Ahmadinejad è un modello per la "sinistra radicale" europea, nella sua strenue resistenza all'imperialismo giudo-americano?

Neanche per sogno!
La repubblica Islamica si è abbeverata del sangue dei compagni, falciati dalla repressione degli anni ottanta in quello che fu una mattanza, un vero e proprio genocidio politico di comunisti.
E Ahmadinejad sta soltando continuando il lavoro, perseguitando chiunque si opponga al regime, dai compagni marxisti nelle università, ai lavoratori nelle fabbriche, agli attivisti per i diritti umani, ai sindacalisti, ai giornalisti e agli insegnanti che sostengono la causa degli sfruttati dal capitale.
Se il Gesù paladino della giustizia dei popoli tornasse sul pianeta, non risparmiebbe chi fa impiccare sedicenni per sodomia più di quando non farebbe con bush e con i leader spirituali delle stramaledette religioni abramite.
Quella di A. è la solita guerra aperta tra le classi dominanti dei paesi più ricchi per l'egemonia economica e Mamhoud è evidentemente alla ricerca di supporters in Europa. Ma il suo è solo un bieco regime fascista, per giunta legato ai miti dell'arianesimo...in fondo il nazifascismo è costellato di oppositori della "plutocrazia giudaica rappresentata dalle democrazie occidentali".

*La trappola*

Paradossalmente dopo queste dichiarazioni, si è scatentato l'inferno. La repubblica e Il giornale parlano di "auguri antisemiti", il ministero degli Esteri britannico e l'ambasciata Israeliana accusano il presidente iraniano di "dichiarazioni antisemite spaventose", ammonendo i media britannici che "sono liberi e hanno tutto il diritto di fare le proprie scelte editoriali, ma questa scelta suscita indignazione non solo da noi ma anche nei Paesi a noi vicini".
Quanto basta per rafforzare la posizione di Ahmadinejad come beniamino della sinistra antagonista all'impero, che a sua volta con le sue dichiarazioni legittima un consolidamento dell'altra parte politica che si prodica nella difesa oltranzista di Israele e propone l'equivalenza tra comunisti e islamici.
E' una commedia dell'assurdo che mostra soltanto come l'imperialismo e il fondamentalismo islamico siano due facce dello stesso sistema, e che tutto il sostegno dato all'uno si traduce necessariamente e immediatamente nel rafforzamento dell'altro.

L'unica nota positiva è che finalmente quando qualcuno parla di "potenze aggressive, violente ed espansioniste" e guerrafondai, occupanti, terroristi e prepotenti, Israele si senta prontamente chiamato in causa.
Plaudiamo a questa presa di coscienza tardiva.



*Appendice*


Predicar bene e razzolare male

Il nostro campione di giustizia dei popoli e di anti-imperialismo, anti-prepotenza, anti-oppressione, da più di un anno ha avviato una persecuzione di massa contro il movimento studentesco Marxista.
L'anno scorso, in occasione della giornata dello studente, il 4 Dicembre, più di 70 studenti sono stati arrestati, rapiti o semplicemente scomparsi nel nulla per giorni, detenuti a Evin senza assistenza legale, senza alcuna comunicazione alle famiglie, torturati, costretti a confessare falsi reati davanti a una telcamera, solo per aver organizzato una manifestazione in cui gridavano "NO AL REGIME E NO ALL'IMPERIALISMO DEGLI USA". Successivamente, in seguito a molte altre manifestazioni scoppiate per i bassi salari e per l'aumento del prezzo dei cereali, altri studenti e lavoratori sono stati trascinati nelle camere di tortura di Evin e delle altre prigioni iraniane, con nessun riguardo per il rispetto dei diritti umani basilari. Molti compagni, seppur scarcerati sotto cauzione, sono ancora sotto processo, processi arbitrari basati sulle confessioni estorte con la tortura.

E nuovamente il 7 Dicembre di quest'anno, altre proteste studentesche sono esplose nelle università di tutto l'Iran . Sul momento gli studenti sono riusciti a bloccare la repressione degli agenti di sicurezza, ma nei giorni successivi sono scattati gli arresti e gli interrogatori.
Attualmente il numero degli studenti arrestati è salito a 35, secondo i dati forniti dal WPI, Worker-Communist Party of Iran.

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Clara Statello

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