sabato 29 novembre 2008

Social Card. Non solo poveri, ma anche umiliati

"La Social Card annovera un illustre precedente - quasi centenario. Prende esempio dal "Food Stamps Programm americano del '39" - così riferisce il Ministro Tremonti, che, assicura, sarà anonima. Insomma, cari "poveri beneficiari" - di cotanta grazia, 40 euro al mese -, ultra sessantacinquenni e famiglie con un figlio sotto i tre anni che rientrate nei parametri Isee, state (si fa per dire) tranquilli - non sarete schedati, come i bimbi rom. Nessun censimento dei poveri italiani - così dicono. Niente impronte digitali impresse sulla Social Card, ma ... (c'è sempre un ma) - attenzione! - il Titolare deve firmarla nell'apposito spazio sul retro, ed esibire un valido documento di riconoscimento su richiesta degli esercizi commerciali convenzionati - che, secondo il ministero dell'Economia, ad oggi, sono pari al 5% del totale.

Se andiamo sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze e leggiamo l'informativa sull'utilizzo della "carta acquisti, beneficiario con 65 anni o più":
http://www.mef.gov.it/carta_acquisti/anziani/doc/Modulo%20di%20richiesta%20maggiori%2065%20anni.pdf
al punto 3, troviamo scritto: "... La Carta deve essere usata esclusivamente dal Titolare e non può essere ceduta o data a terzi. Il Titolare è tenuto ad apporre la propria firma nell'apposito spazio sul retro della Carta all'atto della ricezione della stessa ..."."
Ed ancora, al punto 9: " ... Per l'utilizzo della Carta presso gli esercizi commerciali convenzionati è invece richiesta l'apposizione sulla ricevuta emessa dal POS della firma del Titolare, conforme a quella apposta dallo stesso sul retro della Carta. Gli esercizi commerciali potranno richiedere al Titolare l'esibizione di un valido documento di riconoscimento".

Fonte: articolo21.info

Social Card? NO, GRAZIE! E' più importante la dignità di una persona che la sua palese indigenza messa alla gogna da un pezzo di carta.

martedì 25 novembre 2008

25/11 Giornata mondiale contro la violenza sulle donne

È un dramma che si consuma, il più delle volte, tra le mura domestiche, che ha il volto del marito, oppure del collega, del vicino di casa, dell’amico o di un parente. Le donne tra i 15 e i 49 anni vittime di violenza, sono in tutto il mondo, circa 1,7 miliardi. Nel nostro Paese, secondo dati Istat del 2007, sarebbero 6 milioni 743 mila (dati elaborati da un campione di 25mila donne di età compresa tra i 16 e i 70 anni). Giovani e non che nel corso della loro vita hanno subìto violenza fisica, sessuale, psicologica.
A loro è dedicata, martedì 25 novembre, la “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

Il Corriere riporta che

le donne che si rivolgono ai centri antiviolenza hanno tra i 28 e i 47 anni (30,6%), sono sposate (56,2%), di nazionalità italiana (77,3%) e vengono maltrattate prevalentemente dal marito (75,1%). Tra i 16 e i 60 anni, quattro su dieci, hanno subito una violenza, fisica, psicologica o sessuale. Ma appena il 3% ha denunciato il partner

La sociologa Sonia Stefanizzi spiega che

"In Lombardia tre donne su quattro subiscono violenza dal marito-compagno ma lo tutelano, per proteggere la famiglia [...] accanto alle donne emancipate ci sono le straniere vulnerabili, perché prive di una rete sociale; le coppie miste, indicatore di modernizzazione ma insieme amplificatore di conflitti; la violenza dei figli sui genitori e quella dei giovanissimi sulle coetanee per effetto del consumo di cocaina e alcol nei fine settimana. Infine le finte violenze, quelle di giovani donne che hanno rapporti non protetti e per paura dicono a casa di essere state stuprate"

Nel 2007, in Italia sono state uccise 122 donne (due solo nell'ultima settimana, a Verona e Trento) e Daniela Gregorio dell'Irer spiega che

"La violenza è la prima causa di morte o invalidità permanente nelle donne dai 14 ai 50 anni, più del cancro e degli incidenti sociali"

Ma, appurato che i dati sono allarmanti, forse è il caso di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa. E spingere le istituzioni a farlo.

Paola Caio, presidente dell'Associazione Italiana Vittime della Violenza, ha dichiarato ad Affaritaliani

"Servono le Istituzioni: è necessario che la piaga della violenza venga estirpata con l'aiuto di chi può far qualcosa di concreto per tutelare le vittime. Quando una donna fa una denuncia, l'aiuto deve arrivare immediato: non si può aspettare di valutare 'con calma' quando, come e quanto questa persona è, o è stata, picchiata. I soccorsi devono giungere subito. Le pene per i colpevoli devono essere inasprite. Chi si macchia di un reato che ha a che vedere con la violenza, deve essere rinchiuso sino a quando non comporta più un pericolo per la Società"

Il problema non è tanto la mancata denuncia, è la non certezza della pena.

sabato 22 novembre 2008

Dalle parole ai fatti, violenza squadrista anche in rete

"Improvvisamente i simpatici video dei 99 fosse, gruppo demenziale di ispirazione neo-nazista, sono scomparsi dal circuito di youtube. Probabilmente la persona che li aveva caricati non ha molto gradito l’articolo di denuncia apparso ieri sul sito di Repubblica, in apertura, né tanto meno ha gradito le minacce avanzate da Leone Paserman, presidente della Fondazione museo della Shoah, che ha invece espresso l’intenzione di segnalare la cosa alla polizia postale. Meglio occultare. Peccato che le tracce in rete rimangano.
Naturalmente non si fa attendere la risposta degli iscritti al forum di Storm Front Italia. Dopo aver riportato per intero i testo dell’articolo, Once Where White Warriors ( questo il nome dell’utente) procede all’analisi mettendo in evidenza, come, a suo avviso, più che un attacco al gruppo neo-nazista, si tratti di un attacco alla libertà della rete.
Vita non facile per gli esponenti musicali che negano l’olocausto, incitano all’odio razziale ( seppure in termini demenziali). Probabilmente nell’ultimo periodo la loro presenza incomincia a diventare un po’ più ingombrante, incominciano a farsi sentire, anche in maniera poco ortodossa, producono libri, cd musicali, hanno forum in internet anche molto frequentati, siti, blog… scrivono sui muri, e non hanno paura di dichiararsi apertamente fascisti o di inneggiare al duce o a Hitler. A poco servono allora le dichiarazioni di biasimo che provengono dal mondo istituzionale quando alle parole non seguono i fatti, nello specifico la condanna tramite applicazione della Legge Scelba; a poco o a nulla un eventuale e più serrato controllo della rete, giacchè esistono anche dei sistemi collaudati per aggirare i controlli, e, in ogni caso, ( tanto per tranquillizzare l’utente del forum di cui sopra) non è limitando la libertà in rete che si contengono tali fenomeni, ma interrogandosi piuttosto sugli errori fatti, che sono soprattutto errori istituzionali.
Non si discute sulla gravità di un messaggio dichiaratemnte revisionista, ma allo stesso modo non si può soprassedere sulla violenza squadrista che, da qualche tempo a questa parte, ha ricominciato a manifestarsi a danno di immigrati, “diversi”, o ( per usare il loro linguaggio) “zecche comuniste”.
E se qualcuno ha ancora voglia di parlare di ragazzate, forse sarà il caso che vada a parlare con quei ragazzi finiti in ospedale…
Potrebbe cambiare idea."

Fonte: articolo21.info

La realtà che ci sta circondando... purtroppo!

venerdì 21 novembre 2008

La guerra NON è finita



Partiranno lunedì prossimo dalla base bresciana di Ghedi i quattro aerei Tornado dell'Aeronautica destinati a rinpolpare lo schieramento militare italiano in Afghanistan. I velivoli aterreranno prima a Mazar-hi-Sharif, poi verranno spostati ad Herat, dov'è dislcocato il grosso del contingente italiano. Ieri intanto la Camera dei deputati ha dato il via libera al rifinanziamento delle missioni italiane all'estero fino al 31 dicembre 2008. Con 494 sì, 15 astenuti e un solo voto contrario, l'assemblea ha approvato anche l'invio di 40 osservatori in Georgia. Sentiamo il servizio con Walter Saresini del Gruppo Pace del Brescia social forum

sabato 8 novembre 2008

Obama è “bello, di successo e ben abbronzato!”

Obama è “bello, di successo e ben abbronzato!” E’ la traduzione della frase di Berlusconi fatta al presidente Medvedev dal simultaneista durante la conferenza stampa congiunta a Mosca. Sorride il presidente del consiglio, sorride il leader del Cremlino. Fuori – imbarazzo dei giornalisti, imbarazzo degli addetti ai lavori...Cosa dire?
Berlusconi e’ un burlone. Purtroppo – dicono i giornalisti russi – a Mosca sono abituati alle battute di Silvio. Poi, nella lingua russa il termine detestabile è negr cioè nigger. Quindi, nessun problema. Soprattutto perché per la prima volta un leader occidentale si schiera con l’intervento di Mosca in Georgia. E per questa quasi legittimazione – si può sorpassare sul politically correct. Quindi, il fatto non sussiste. In realtà la battuta di Berlusoni costerà molto all’immagine internazionale della Russia. Lo dice una fonte vicina al MID, ministero degli esteri. Chiede ovviamente di non essere citata. Perche’ intanto si aspetta l’uscita dei giornali americani. L’analisi è questa: il giovane presidente russo passa per un ignorante. I rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia alla vigilia delle elezioni sono pessimi… Sono stati vanificati gli sforzi della diplomazia di Mosca per alleviare gli effetti pesantissimi dell’intervento in Ossetia. E’ in più, agli americani è stata data una fantastica chance di accusare la Federazione russa di non aver fatto nulla contro i gruppi neonazisti che da ormai da diversi anni aggrediscono gli studenti africani che studiano in Russia. Insomma, un bell’inizio dei rapporti tra Mosca e Wasignton. Un disastro…
Non ci saranno le reazioni ufficiali – prosegue la fonte - Berlusconi è amico di Putin, ci sono di mezzo tanti troppi interessi – ma non si possono dire certe cose ai vertici. Non è una allegra cena tra buontemponi davanti ad un bicchiere di vino. In mezzo c’e’ la politica internazionale . E non e’ uno scherzo.

Fonte: articolo21.info

Che lo si voglia o meno, Berlusconi rappresenta l'Italia: dopo le recenti affermazioni siamo stati presi in giro da mezzo mondo. E' pagato con le nostre tasse anche per prendere decisioni importanti di politica internazionale e, quello che in molti chiedono, è un minimo di rispetto.

sabato 1 novembre 2008

[CULTURA] Passa il decreto. Estrema destra all'attacco.

"Il decreto Gelmini è legge. Nonostante gli emendamenti portati dall’opposizione, nonostante le proteste che hanno scosso la penisola in questi giorni, il presidio davanti Palazzo Madama, i 133 no urlati a squarciagola, la riforma della scuola è e rimane quella imposta dalla maggioranza di Governo. 162 a favore, 134 contrari e tre astenuti, con queste cifre, passa la legge che non è stata modificata di una virgola.
Intanto anche all’interno della contestazione studentesca emergono i dissidi interni fra quelle anime tanto diverse. Se il fronte unito contro il decreto Gelmini aveva permesso a studenti di destra e di sinistra di manifestare quasi in maniera congiunta, il recente tentativo, da parte del Blocco studentesco di strumentalizzare e guidare la protesta ha avuto conseguenze come aver aggredito altri ragazzi presenti usando caschi, cinture e bottiglie, il tutto senza che ci fosse alcun intervento da parte delle forze dell’ordine.
Il bilancio, al momento è di tre ragazzi feriti, uno colpito alla testa e ricoverato in ospedale, e un agente. 18 i fermi, tutti facenti parte del Blocco studentesco. Sul sito dell’Unione degli Studenti compare un comunicato datato 28 ottobre in cui si legge: “Chiediamo ai giornali di dare una corretta informazione,in questo momento infatti assistiamo a un tentativo esplicito da parte della destra e di alcuni media di strumentalizzare la nostra presenza nelle piazze e il movimento degli studenti… Ribadiamo di fronte a ogni tentativo di strumentalizzazione e appiattimento della nostra protesta e della nostra criticità ,che non abbiamo nulla a che spartire con formazioni di destra,che usano la violenza,come accaduto ieri al liceo Giulio Cesare.”

Fonte: articolo21.info

Che cos'è Blocco studentesco? è stato il movimento degli studenti delle scuole superiori fino al 2008 vicino a Fiamma Tricolore, quando si è dissociato con l'espulsione di Gianluca Iannone dal partito.