sabato 22 novembre 2008

Dalle parole ai fatti, violenza squadrista anche in rete

"Improvvisamente i simpatici video dei 99 fosse, gruppo demenziale di ispirazione neo-nazista, sono scomparsi dal circuito di youtube. Probabilmente la persona che li aveva caricati non ha molto gradito l’articolo di denuncia apparso ieri sul sito di Repubblica, in apertura, né tanto meno ha gradito le minacce avanzate da Leone Paserman, presidente della Fondazione museo della Shoah, che ha invece espresso l’intenzione di segnalare la cosa alla polizia postale. Meglio occultare. Peccato che le tracce in rete rimangano.
Naturalmente non si fa attendere la risposta degli iscritti al forum di Storm Front Italia. Dopo aver riportato per intero i testo dell’articolo, Once Where White Warriors ( questo il nome dell’utente) procede all’analisi mettendo in evidenza, come, a suo avviso, più che un attacco al gruppo neo-nazista, si tratti di un attacco alla libertà della rete.
Vita non facile per gli esponenti musicali che negano l’olocausto, incitano all’odio razziale ( seppure in termini demenziali). Probabilmente nell’ultimo periodo la loro presenza incomincia a diventare un po’ più ingombrante, incominciano a farsi sentire, anche in maniera poco ortodossa, producono libri, cd musicali, hanno forum in internet anche molto frequentati, siti, blog… scrivono sui muri, e non hanno paura di dichiararsi apertamente fascisti o di inneggiare al duce o a Hitler. A poco servono allora le dichiarazioni di biasimo che provengono dal mondo istituzionale quando alle parole non seguono i fatti, nello specifico la condanna tramite applicazione della Legge Scelba; a poco o a nulla un eventuale e più serrato controllo della rete, giacchè esistono anche dei sistemi collaudati per aggirare i controlli, e, in ogni caso, ( tanto per tranquillizzare l’utente del forum di cui sopra) non è limitando la libertà in rete che si contengono tali fenomeni, ma interrogandosi piuttosto sugli errori fatti, che sono soprattutto errori istituzionali.
Non si discute sulla gravità di un messaggio dichiaratemnte revisionista, ma allo stesso modo non si può soprassedere sulla violenza squadrista che, da qualche tempo a questa parte, ha ricominciato a manifestarsi a danno di immigrati, “diversi”, o ( per usare il loro linguaggio) “zecche comuniste”.
E se qualcuno ha ancora voglia di parlare di ragazzate, forse sarà il caso che vada a parlare con quei ragazzi finiti in ospedale…
Potrebbe cambiare idea."

Fonte: articolo21.info

La realtà che ci sta circondando... purtroppo!

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