venerdì 11 luglio 2008

Volantino del "Comitato Via le Atomiche" - Ghedi

21/06/08: L’Aviazione militare statunitense è preoccupata per la sicurezza del proprio arsenale nucleare in Europa, tra i siti a rischio viene citata la base italiana di Ghedi. Questa è la prova tangibile, è l’ammissione degli stessi Stati Uniti che in Italia e nello specifico a Ghedi, sono custodite armi atomiche insicure in chiara violazione del trattato di non proliferazione nucleare.
Tutto questo, purtroppo, succede quando si vuole solo vedere l’albero ma non la foresta che lo circonda. Vogliamo ricordare a tutti i cittadini che in questo ultimo periodo si sta dibattendo molto sulla questione sicurezza, usandola come strumento politico atto a dividere, fomentare odio ed emarginare altre persone, spingendo i giovani, i cittadini, le lavoratrici ed i lavoratori, nell’angolo della cieca indifferenza rispetto ai pericoli ed ai problemi reali del nostro paese che sono sempre gli stessi: un lavoro equo e dignitoso per tutte e tutti non legato alla precarietà; una istruzione ed una sanità pubblica ed efficiente per tutti a costo zero; la tutela dell’ambiente e delle risorse naturali; il principio di solidarietà ed il rispetto per le atre culture.
Questa nostra cecità, in questi decenni, ha regalato solo spazio ai poteri forti, ai politicanti opportunisti, ai vari Governi altalenanti sempre fedeli e al servizio di una determinata classe sociale, la stessa classe che ora non può più celare il proprio peccato originale ovvero la mistificazione delle tante verità a vantaggio dei propri interessi particolari. Ora una di queste verità è emersa, spetta a noi capire, senza voler essere catastrofici, qual è il vero problema di insicurezza, di pericolo non futuribile per gli abitanti di Ghedi in primis e di tutto il nord Italia. Ora è giunto il momento in cui tutti si devono prendere le proprie responsabilità, dato che coloro che sapevano hanno sempre nascosto tutto questo alla popolazione civile e la popolazione civile ora non può più sottrarsi davanti a queste dichiarazioni.
Quindi, alla luce di queste affermazioni, chiediamo: che gli ordigni nucleari, che con il lauto compenso delle nostre tasse sono mantenuti illegalmente nella base militare italiana di Ghedi Torre, vengano smantellati e distrutti; che tutto ciò venga effettuato sotto l’occhio vigile di un organismo competente ed indipendente il quale verifichi ed accerti tale smantellamento; che il Presidente della Repubblica italiana, il Presidente del Consiglio, il Presidente degli Stati Uniti ed il Governo degli Stati Uniti, diano al più presto una risposta in merito alla doppia violazione dell’accordo del trattato di non proliferazione nucleare. Chiediamo al Sindaco e ai Membri del Consiglio Comunale, un Consiglio comunale aperto in merito. Chiediamo che la base militare di Ghedi cessi immediatamente il proprio ruolo di base di attacco, in virtù anche delle ultime dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa che sono univoche quando esso dichiara che i veivoli tornado devono contribuire alla missione di guerra in Afganistan. Ribadendo tutta la nostra contrarietà a tale scelta proponiamo inoltre che la base militare attui un processo di riqualificazione che vada verso un cambiamento dato dalle esigenze di una nuova società, attuando un piano di riconversione dell’attuale sito militare in un sito civile, mantenendo ed ampliando il proprio organico. Andando oltre certe strumentalizzazioni di basso profilo onde evitare che questa sia una risorsa per l’ennesima speculazione edilizia che mira a trasformare le aree in mega centri commerciali o cave di escavazione come le ultime autorizzate in ordine di tempo nella zona tra Ghedi e Montirone o l’uso di questa area per l’ampliamento dell’aeroporto civile di Montichiari, ma viceversa orientandosi verso la produzione di energia pulita e rinnovabile quale potrebbe essere una centrale fotovoltaica.

Comitato Via le Atomiche - Ghedi

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Al di là del rischio di scoppio di queste bombe, al di là del fatto che questa presenza viola le leggi italiane...mi chiedo perchè i cittadini di Ghedi non siano infastiditi, agiamo da magazzino per le bombe degli americani. Perchè Ghedi non reagisce?perchè protestano persone di fuori, mentre la maggiorparte dei ghedesi snobba queste iniziative?
Complimenti al Comitato Via le Atomiche, continuate così e prima o poi otterremo qualcosa!

Anonimo ha detto...

Credo che sia per il semplice motivo che metà della gente di Ghedi ci mangia con quell'aereoporto.
(opinione personale)

Anonimo ha detto...

Per forza che metà Ghedi ci lavora, le persone si sono trasferite qui!!! Effettivamente i bresciani si contano sulle dita di una mano...
La disoccupazione è una brutta bestia e molti hanno trovato lavoro in aeroporto in passato. Ghedi non reagisce, vero, perchè ci sono anche molti pro-campo militare: il dubbio di molti è "chi ci difende in caso di guerra"? PURTROPPO in Italia la pace regna da più di 50 anni...

P.s. Si scrive AEROPORTO!

Anonimo ha detto...

ma sapete che non è che proprio tutti i cittadini non fanno nulla?
già, molti ci lavorano, ci vivono col campo militare, ed è giusto, penso, non sputare nel piatto dove mangi..
ma lo sapete che la sindaco è spesso in prima linea contro le atomiche nel suolo italiano?